Come stanno cambiando i media: sei trend per il futuro
Il mondo dei media sta cambiando a una crescente velocità, con un impatto per tutti coloro che vi si interfacciano, dagli utenti che guidano il cambiamento con le loro scelte di consumo, ai professionisti che puntano a lavorarci e anche ai responsabili di marketing e comunicazione che devono interfacciarsi con soggetti che seguono logiche diverse dai giornali cartacei a cui si era abituati. Analizziamo queste evoluzioni con una recente insight di Bain&Company.
1. Diffusione omnicanale e immediata
La maggiore velocità di download sui telefoni ha alzato l’asticella del “voglio tutto, proprio qui, proprio ora”. Nei primi sei mesi della pandemia Covid-19, la visione in streaming sui telefoni è cresciuta di oltre il 40%. Pensateci. In un momento in cui le persone erano sedute a casa davanti ai loro schermi enormi, volevano ancora guardare i video sui piccoli schermi che si portano dietro tutto il giorno.
Oltre a richiedere i contenuti che vogliono, dove vogliono e quando vogliono, i consumatori si aspettano anche che questi contenuti siano interconnessi. È qui che iniziamo a vedere che la coesione diventa fondamentale tra le piattaforme mediatiche e che i media iniziano a fondersi con altri settori, come la vendita al dettaglio.
Questo produce una domanda per gratificazione istantanea, ovvero il consumatore vuole il contenuto subito, piattaforme unificate, per uno switch rapido da un contenuto all’altro, dalla storia al testo, al video al podcast e live commerce, ovvero il trend di acquistare all’interno di dirette social, che emerge in particolare a partire dai mercati asiatici come forma di social commerce.
2. “My Media”
I fruitori di contenuti si aspettano una sempre maggiore personalizzazione della loro esperienza. La raccolta di dati (seppur ultimamente discussa per le questioni legate alla privacy) e le intelligenze artificiali rispondono a questo scopo. Questa non è una novità di per sé ma mentre in precedenza era la novità adesso inizia a costituire quello che l’utente si aspetta di trovare su un media online.
3. Orientamento globale
Una delle cose più entusiasmanti emerse da un mondo più connesso è stato, beh, il mondo. È aumentata l’esposizione dei contenuti, sono aumentate le connessioni globali ed è aumentata la richiesta di autenticità e di comprensione del mondo diverso in cui viviamo. Un mondo più interconnesso significa la possibilità di raggiungere un pubblico di nicchia con contenuti personalizzati a livello locale e la possibilità di chiedere ai media di essere responsabili di una rappresentazione diversificata e globale.
4. Prosumers
I consumatori diventano sempre più produttori di contenuti e si aspettano di ricoprire questo ruolo nel momento in cui si relazionano coi propri brand e coi media. Questa caratteristica è fondamentale sia da lato dei media che devono includere i propri seguaci nel processo di creazione dei contenuti per massimizzare l’engagement ma anche per i brand che possono puntare su queste forme di crowdsourcing nelle campagne digital
5. Il metaverso
Se sentite parlare di “metaverso” e pensate ai videogiochi, non vi sbagliate, ma il fenomeno va oltre. (Se pensate a Superman, allora ci complimentiamo con la DC Comics per l’efficacia dei suoi contenuti). Con lo sviluppo dei mondi virtuali, questi stanno incorporando concerti, shopping e altre esperienze che un tempo erano considerate solo fisiche. Questi mondi creano vite alternative per i loro utenti e l’idea di ambienti virtuali alternativi si diffonderà lentamente anche nella vita quotidiana, al di là dei giocatori.
6. Oltre la realtà
Oggi gli ambienti virtuali esistono online, ma stanno iniziando a fondersi con la nostra realtà fisica. La realtà aumentata (AR), in particolare, supportata dall’intelligenza artificiale, sarà probabilmente più trasformativa della realtà virtuale (VR) nel breve termine, data la capacità di sovrapporre l’AR senza soluzione di continuità alla nostra vita quotidiana. La prossima ondata di tecnologia amplierà il potenziale delle interazioni uomo-macchina, fondendo le esperienze sullo schermo con il nostro mondo fisico.
Ad esempio, nell’aprile 2021 il Los Angeles County Museum of Art ha collaborato con Snap per offrire cinque mostre potenziate con la tecnologia AR in tutta la città, consentendo agli spettatori di vedere esposizioni d’arte virtuali attraverso i loro telefoni. Gli utenti si aspettano dunque sempre di più di poter vivere in un mondo in cui i contenuti si uniscono alla realtà
Come cambia la comunicazione
Queste novità cambiano il rapporto tra i media e gli utenti e tra gli utenti e i brand. Visto che alcuni dei trend sono agli albori c’è ancora lo spazio per rendere la realizzazione di contenuti innovativi un segno distintivo della propria campagna di comunicazione. Come Smartitaly Communications abbiamo deciso insieme alla nostra rete di partner di rendere possibile l’inclusione nelle strategie di comunicazione asset innovativi con gli strumenti della realtà aumentata, dell’intelligenza artificiale e della blockchain per consentire alle aziende di avere una comunicazione che non solo sia integrata e digitale ma pienamente all’interno del nuovo paradigma del digitale, cioè il Web3.