Chi sono i virtual influencer?

Sono diversi anni che sentiamo parlare dei virtual influencer, ossia di personaggi social che non sono umani ma “creature” digitali allo stesso modo efficienti nel panorama dell’Influencer Marketing.

Stanno prendendo il posto delle fashion blogger più famose al mondo, non hanno da invidiare niente a nessuno e vengono pagate per fare pubblicità: questo fenomeno è sempre più attuale e su Instagram sta riscuotendo un successo smisurato.

Miquela Sousa aka @lilmiquela è una di loro.

 

 

 

Personaggio creato graficamente al computer, online dal 2016, vanta al giorno d’oggi migliaia di follower e molte collaborazioni: da Prada ad Alexander McQueen, ha conquistato le case di moda più famose al mondo e conduce una “vita” più che normale. Miquela infatti ha 19 anni, fa la cantante, ha tanti amici, adora viaggiare e divertirsi. A distanza di anni, però, ancora non si sa chi si nasconda effettivamente dietro al suo profilo.

Leggendo, vi siete quasi dimenticati che non stiamo parlando di un soggetto reale, vero? È proprio questo il punto, Miquela e gli altri avatar sono in grado di farci perdere il senso della realtà a causa della loro capacità di mescolare virtualità e vita quotidiana. La tecnica utilizzata è quella di includere nell’immagine non soltanto l’avatar virtuale ma anche una persona o un luogo reale: fa parte del gioco mischiare le due sfere di verità e finzione, producendo così un effetto di credibilità e verosimiglianza

.

Perché sono stati creati degli avatar? Cosa sono esattamente i virtual influencer? Molte sono le domande da porsi e le opinioni su questa nuova tipologia di marketing sono diverse: gli avatar possono rappresentare la vita ideale e tutto ciò che un utente cerca sui social network, basta un’analisi attenta e un bravo grafico, invece che un intero team di truccatori/parrucchieri/fotografi/stylist/editor… Inoltre, i dati parlano chiaro: gli influencer virtuali sono richiestissimi, oggi vantano milioni di follower e un engagement rate in linea con quello degli influencer reali.  L’elemento di performance è quindi innegabile.

Quali sono i pro e contro di adottare una strategia che includa i virtual influencer?

PRO

  • Un avatar influencer permette al brand di controllare in maniera immediata la sua comunicazione, sfruttandola per veicolare i propri valori in maniera diretta e totalizzante.
  • Gli avatar non possono incappare in gaffe da socialpermettendo così ai brand di non dover affrontare spiacevoli incidenti dovuti al cattivo comportamento dell’influencer.
  • Il mondo dei virtual influencer può permette ai brand di abbattere i costi di un influencer “reale”.

CONTRO

  • Dare vita a un virtual influencer significa anche creare un team di veri e propri ingegneri esperti di computer grafica e programmazione 3D, con dei costi di progettazione e realizzazione non proprio alla portata di tutti.
  • È forse un po’ preoccupante vedere che gli utenti sono capaci di farsi coinvolgere emotivamente anche da questi personaggi che non sono più che un’identità vituale.

 

E voi cosa ne pensate?

Website | + posts